L’Asseverazione del piano economico finanziario (pef) di un progetto non è altro che un business plan che nell’ambito di una proposta o bando di gara ottiene il certificato di Asseverazione da parte di una banca o di una società di asseverazione. La norma prevede che queste società siano iscritte in un apposito elenco del Ministero dello Sviluppo Economico, poiché la certificazione ottenuta da una società non iscritta all’albo invalida anche la presentazione del piano economico finanziario (cfr. in tal senso Provincia del Comune di Como n. 754 del 2018).
Il piano economico finanziario asseverato
Il piano economico finanziario che compone il business plan di una società non è altro che una rappresentazione numerica dell’evoluzione prevedibile del business e delle sue caratteristiche che sono riepilogate nella relazione descrittiva del citato business plan. Nel piano economico finanziario sono riportati tutti i flussi economico-finanziari che compongono il progetto finanziario.
Questi valori si riferiscono ad investimenti, finanziamenti, spese e ricavi di esercizio, flussi di cassa attivi e passivi e altri valori economicamente e finanziariamente rilevanti. Detto pef è fondamentale perché permette di verificare, sulla base delle informazioni ipotizzate, la sostenibilità del progetto di investimento che si vuole realizzare.
E’ imprescindibile per le imprese che partecipano ad un bando di gara pubblico, poiché la sua valutazione, oltre che per finalità interne, attribuisce un punteggio di gara che ne determina il successo o meno. In tale contesto si iscrive l’asseverazione che altro non è che un documento di valutazione circa la bontà del pef medesimo.
L’Asseverazione è una dichiarazione attraverso la quale la società di asseverazione certifica la sostenibilità economico finanziaria del piano e la coerenza nel suo complesso. In particolare si certifica la capacità che il business plan presentato ha nel generare cash flow che garantiscono il rimborso del finanziamento e la remunerazione del capitale proprio.
L’Asseverazione verifica inoltre la fattibilità e la finanziabilità dell’opera pubblica tramite finanziamenti bancari e capitale di tipo privato. Si precisa che l’asseverazione non valuta la correttezza e congruità dei dati di input che sono contenuti nel modello e delle strategie industriali che si vogliono perseguire.
Un esempio di tali strategie, a tal riguardo, è rappresentato dalla composizione della domanda di beni e/o servizi e dalla dimensione del bacino di utenza che si ipotizza di servire, ed infine dall’investimento necessario a realizzare l’opera stessa. L’asseverazione di un piano economico finanziario (PEF) certifica quindi la correttezza delle somme effettuate e la correttezza formale sulla base dei dati di input forniti in origine. Tale documento non è pertanto un giudizio sul merito e sulla bontà dell’iniziativa da realizzarsi ma piuttosto sulla sostanziale sostenibilità del progetto sulla base dei valori indicati.
Casi in cui l’asseverazione è richiesta dal legislatore
L’asseverazione del piano economico finanziario è richiesta per legge quando si intenda partecipare a procedure aperte in project financing o concessioni e in generale in tutte le operazioni di partenariato pubblico privato ove tale documento sia espressamente previsto ai sensi dell’art. 183, comma 9 del codice degli appalti.
Fondamentale in questi casi, come più volte ricordato, affidarsi a una società abilitata.
Un’asseverazione rilasciata da un soggetto non abilitato renderà la presentazione del piano economico invalidata in quanto non soggetta a sanabilità per il tramite del soccorso istruttorio. Il tema centrale è pertanto sempre quello di scegliere accuratamente la società di revisione e asseverazione guardando alle competenze e al suo storico (track record) e non solo in termini di costi.
Infine, il piano economico finanziario può essere volontariamente asseverato, quando non previsto obbligatoriamente dalla normativa, in quanto contribuisce sicuramente a corroborare la serietà del progetto e a infondere fiducia nei confronti dell’interlocutore al quale ci si rivolge.